Diario di un cammino

Settembre 15, 2022 Categoria: , ,

Le Terze dei Licei hanno iniziato quest’anno due cammini.

Il primo è quello del Triennio della Secondaria di II Grado: un anno di svolta nel loro percorso di studi, con nuove materie e tante esperienze da vivere… e lì, all’orizzonte, la Maturità.
Il secondo è un cammino più breve, ma non per questo meno significativo. Martedì 13 settembre i nostri liceali sono partiti alla volta di Città di Castello, in Umbria, per percorrere con i loro compagni dell’Istituto Leone XIII di Milano la Via di San Francesco. Insieme a loro i proff. Nicola Uva SJ ed Elena Patrignani.

110 km da vivere insieme. Un viaggio di 6 giorni con lo zaino in spalla. Ecco le loro tappe e il racconto del cammino.

Giorno per giorno vi raccontiamo l’esperienza: seguiteci per gli aggiornamenti quotidiani!

Giorno 1 – 13 settembre 2022

I ragazzi partono dalla stazione di Torino Porta Susa: immancabile la foto di gruppo con i genitori prima di raggiungere in treno i compagni del Leone XIII.

Istantanea prima di partire

 

Arrivati tutti insieme in Umbria ecco la prima sosta a La Verna (dove S. Francesco ricevette le stimmate), il punto di partenza del Cammino Nord. Qui i ragazzi ricevono anche il “passaporto del pellegrino”, il documento che permette di avere accesso alle strutture di accoglienza lungo l’itinerario e che viene timbrato nei luoghi di sosta.

Giorno 2 – 14 settembre 2022

Comincia il Cammino!
Si parte da Città di Castello e si arriva a Pietralunga: sulla mappa questo tratto è impegnativo per i pellegrini… ma affrontato insieme la fatica si sente meno. Gli incantevoli paesaggi dell’Umbria accrescono il desiderio di scoprire cosa c’è dopo la prossima curva.
E alla fine della giornata è il maestro Uva SJ che riassume il senso della giornata:

“Il centro di gravità è nel cammino, nel movimento, in avanti”. 32 km: vivi, stanchi e contenti. Gratitudine.

Giorno 3 – 15 settembre 2022

Seconda tappa da Pietralunga a Gubbio: si parte molto presto per affrontare i 26 km previsti con un po’di fresco. Dopo qualche metro la stanchezza rimasta dal giorno prima lascia spazio alle meraviglie delle colline e del verde dei luoghi dove camminava S. Francesco.

 

Nel pomeriggio arriva il maltempo: teste e zaini sono subito protetti dagli impermeabili. E si prosegue per gli ultimi chilometri… un po’ bagnati, ma determinati a dare il massimo nonostante la fatica.
A fine giornata l’arrivo a Gubbio: messi ad asciugare scarpe e vestiti, c’è ancora tempo per scambiarsi qualche parola prima del meritato riposo!

Ecco la frase del giorno:

Vesciche, acquazzoni e scarpe fradice: perfetta letizia! Siamo corpo e limite. La fatica ce lo ricorda. Condivisione e sorpresa.

Giorno 4 – 16 settembre 2022

Partenza per la tappa con meno dislivello del percorso dei nostri liceali, che poco fuori da Gubbio passano davanti alla chiesa S. Maria della Vittorina, che ricorda l’incontro di Francesco con il “lupo”. Dimenticata la pioggia del giorno prima i 23 km fino a Biscina sono accompagnati dal bel tempo.

Il pensiero di questa giornata:

Fiducia nel buon tempo, nel buon Dio, negli altri, in se stessi. Con le piante dei piedi diventate un campo da gioco da battaglia navale, ginocchia scricchiolanti come tavoli di legno. In salita, la mente libera e il cuore aperto verso la meta. Come diceva una studentessa nella rilettura delle attività estive: “La salita – nonostante la fatica porta sempre in alto”. In alto si vede lungo, dove la meta è il cammino stesso.

Giorno 5 – 17 settembre 2022

Tappa finale! Partenza da Biscina, direzione Assisi: gli ultimi 29 km prima di tornare a casa.

Ed ecco la fine del cammino, Assisi, con la bellissima Basilica di S. Francesco.

Il pensiero che conclude questa esperienza:

La tempesta come le paure, i fantasmi interiori, i sentimenti negativi, se fai finta di niente ti assale e ti prende alla sprovvista; se affrontata svanisce. Eccoci all’arrivo, la pioggia si è allontanata. È stato il tempo della fragilità, della vulnerabilità, insieme a tanta gioia ed emozioni. Il cammino tira fuori il nostro essere più profondo, spesso nascosto. Siamo fragili, vulnerabili. L’esperienza è che proprio assumendo la nostra umanità possiamo fare spazio all’altro, a qualcuno e qualcosa altro da noi. Emergono risorse che non sappiamo e non speriamo di avere. E questo ci libera dalla presunzione di essere chiusi in se stessi e autosufficienti. Più liberi per essere. E così è bello.

Giorno 6 – 18 settembre 2022

Ritorno a casa! 

Bentornati!