Liceo Classico: quando ti senti a casa, dai il meglio di te
Luglio 8, 2024 Categoria: News, News Liceo classico, In Primo PianoPer i 25 studenti e studentesse del Liceo Classico dell’Istituto Sociale l’Esame di Stato si è concluso da pochissimi giorni. La media dei voti finali è alta: 17 valutazioni che superano l’80/100, con due 100/100.
Allora qual è il segreto che si cela dietro questa formula vincente?
Ponendo questa domanda ai nostri ragazzi e alle nostre ragazze la risposta è stata sempre la medesima: il Sociale è casa.
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Gaia ci racconta: “Da quando sono arrivata al Sociale è stato semplice per me integrarmi, ma ciò che ha fatto la differenza è stato l’ambiente scolastico che mi ha permesso di raggiungere i miei obiettivi e di non sentirmi mai demoralizzata anche nei periodi più difficili. Questo è ciò che è davvero importante per me e che rende il Sociale un ambiente positivo e stimolante!“
Emma (una dei due 100) si sente riconoscente perché:” l’Istituto Sociale mi ha consentito di recuperare l’autostima che precedenti esperienze scolastiche avevano demolito e di ottenere dei risultati corrispondenti all’impegno profuso. Ho verificato nella relazione con i docenti il rispetto e la comprensione degli studenti e delle loro difficoltà che altrove non è scontata”.
Il fatto che il nostro Istituto sostenga la valorizzazione dei talenti non è solo una dicitura da Piano dell’Offerta Formativa, ma un elemento che gli studenti stessi percepiscono e che ritengono un valore aggiunto della nostra realtà.
Luca si confida: “il mio percorso scolastico di Scuola Secondaria di II Grado è iniziato altrove, in un ambiente che non teneva particolarmente alla crescita dei propri allievi come persone oltre che studenti. Inoltre in quel periodo avevo anche ricevuto la diagnosi di dislessia che non aiutò il rapporto tra me e i professori, motivo per il quale a pochi mesi dall’inizio del primo anno decisi di cambiare istituto arrivando al Sociale.
Qui ho trovato un ambiente molto più accogliente e disteso, con professori legati ai propri alunni e pronti a favorire la crescita dei loro talenti.
Personalmente l’esperienza che più ha favorito la mia crescita come uomo è stata quella del Kairòs che mi ha visto impegnato prima come partecipante poi come leader.
In conclusione vorrei dunque sottolineare come qui i professori conoscano i propri alunni e i loro talenti in modo tale da svilupparli e valorizzarli senza fermarsi all’apparenza del voto, mettendoli nella condizione di crescere prima come persone che come alunni“.
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Pietro, con un occhio al futuro, aggiunge: “appena arrivato ho trovato nei professori attenzione al fatto che comprendessi gli argomenti e disponibilità ad accogliere le richieste di chiarimenti, consentendomi sia di esprimermi ed esplicitare le difficoltà su certi temi sia di comprendere e superare alcuni limiti che avevo nel metodo di studio. Inoltre, sono stato stimolato ad approfondire le mie passioni, come letture e film. Importante è stato anche il supporto nell’orientamento verso l’università”.
Vi lasciamo infine con le riflessioni scritte dalle studentesse Giulia e Caterina, che vi condividiamo integralmente: buona lettura!
Prof.sse Giorgia Giaccardi e Adriana Scatolone
Una Casa variopinta e bellissima
Ho appena superato l’Esame di Maturità al Liceo Classico e mi accorgo che gli anni che mi separano dal raggiungimento della laurea sono meno rispetto a quelli che ho trascorso all’Istituto Sociale.
All’improvviso mi ritrovo adulta e immagino una scena molto precisa, in cui vedo me stessa dialogare con alcuni colleghi sul posto di lavoro, interessati alla mia formazione. Mi interrogano chiedendomi dove abbia avuto la possibilità di acquisire un tale patrimonio di competenze umane e tecniche e chi mi abbia insegnato a diventare una donna capace di affrontare anche le situazioni avverse. Solo allora, come trascinata da una fresca e nostalgica corrente di ricordi, torno nella pelle della studentessa liceale che ho appena terminato di essere.
Mi vedo raccontare come la scuola che mi ha accompagnato nei miei tredici anni d’istruzione abbia rivestito egregiamente il ruolo di complice nella mia crescita. Parlerei a fondo di come le sue aule e i suoi corridoi, le sue scale e i suoi locali comuni, i suoi docenti e il suo personale, il suo giardino e i suoi studenti mi abbiano insegnato tutto quello che so e che sono. Oltre a un’analisi tecnica riguardo i metodi innovativi e coinvolgenti grazie ai quali ho acquisito le nozioni durante le lezioni, anche studiando e lavorando sodo in autonomia, descriverei come l’apprendimento è avvenuto promuovendo le relazioni interpersonali e la creatività: i docenti, sempre motivati e motivanti, hanno incoraggiato la collaborazione tra noi studenti, che siamo progressivamente diventati da classe a gruppo di amici.
Rivolgendomi a uno di questi ipotetici colleghi, gli spiegherei che una delle cose che questa scuola insegna è che ciò che sei non viene comunicato solo con le valutazioni, ma soprattutto attraverso la valorizzazione delle tue particolari doti e inclinazioni naturali, valorizzando il singolo individuo.
In questi anni inoltre mi è stato insegnato a puntare all’eccellenza umana attraverso le attività extrascolastiche che nei vari anni mi sono state proposte: dal PCTO, che al Sociale è interpretato come servizio agli altri, al MEG, fino ai campi di lavoro come quello in Romania.
Il mio bagaglio personale si è poi arricchito con tutte le preziose esperienze di vita offerte nell’ottica di aprirci al mondo, come le attività svolte con le altre scuole ignaziane in Europa.
La mia formazione in quanto donna e non solo studentessa è stata quindi promossa all’Istituto Sociale da una serie di eventi eterogenei, simili a mattoni di diversa forma e colore.
Quello che ne ho ricavato non è un’abitazione instabile e mal proporzionata, ma una casa variopinta e bellissima, dalle mille risorse e possibilità.
Questa scuola, infine, mi ha permesso, grazie alla fiducia e alla stima che ogni giorno mi hanno comunicato i professori, di comprendere i miei punti di forza e di debolezza e di maturare nel mio cuore aspirazioni sempre più alte secondo le parole dell’autore latino Quintiliano: “Licet ipsa vitio sit ambitio, frequenter tamen causa virtutum est” ovvero “Benché l’ambizione sia vizio, tuttavia spesso è causa di virtù”.
Giulia
La mia adorata scuola
Quando sono entrata al Sociale, avevo quattordici anni.
Portavo ancora uno zaino sulle spalle e una grande paura di tutto.
Temevo che la scuola non fosse il posto adatto per me, che gli altri fossero costantemente in competizione e che il mio unico dovere fosse studiare e riuscire bene in ogni materia. Mi sono bastati pochi mesi per capire quanto fossero infondate queste paure. È indubbio che ciò che facciamo e ciò che ci circonda influenzi profondamente la nostra crescita.
Al Sociale sono stata avvolta da stimoli, riflessioni e momenti di autentica scoperta di me stessa. Le numerose attività a cui ho partecipato mi hanno permesso di capire come indirizzare e costruire la mia vita.
Ho aderito al MEG, alla Lega Missionaria Studenti e a diverse attività di volontariato. Ho partecipato ai ritiri spirituali del quarto e del quinto anno, preso parte a una competizione di Debate e seguito corsi di inglese. Ogni singola attività ha lasciato un segno indelebile nel mio cuore, facendomi crescere.
Queste esperienze hanno contribuito a plasmare la persona che sono oggi. Mi hanno aiutato a sviluppare una maggiore consapevolezza di me stessa e degli altri, rendendomi pronta ad affrontare con sicurezza e fiducia un domani che spesso appare incerto.
Grazie a queste attività, ho acquisito valori importanti come la solidarietà, il senso di comunità, la capacità di riflettere criticamente e l’importanza della trascendenza. Tutto ciò mi ha predisposto ad affrontare con determinazione le sfide del mondo futuro, munita della mia responsabilità individuale posta al servizio degli altri.
Questo mi è stato insegnato al Sociale, e per questo sarò per sempre grata alla mia adorata scuola.
Caterina