La storia di Madi: i Licei “studiano” migrazione e accoglienza

Aprile 3, 2023 Categoria: , , , ,

214: questo era l’identificativo come richiedente asilo di Madi Keita, giovane migrante maliano che il 28 marzo ha incontrato le classi seconde dei Licei nell’ambito del progetto Finestre del Centro Astalli.

Da anni l’Istituto Sociale aderisce a questa iniziativa che prevede un percorso di approfondimento in classe della tematica dei flussi migratori e incontri nelle scuole con chi ha affrontato in prima persona il difficile viaggio per arrivare sulle coste italiane.

Quest’anno abbiamo avuto a Torino come ospiti e relatori Madi e Luca Ceraolo, nostro ex alunno e collaboratore del Centro Astalli.

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Madi Keita e Luca Ceraolo sul palco del Sociale

Luca ha spiegato ai liceali le differenze fra migrante e richiedente asilo, approfondendo i criteri del diritto di asilo.

Madi ha condiviso con i liceali la sua storia, appassionante e commovente.

Nel Mali il giovane non ha potuto vivere con la madre biologica per ragioni culturali, perchè in quanto figlio maschio nato fuori dal matrimonio è stato dato in consegna dalla famiglia paterna.

Avrebbe voluto frequentare la scuola, ma doveva lavorare per sostenere la famiglia. Finalmente con l’aiuto della Croce Rossa è riuscito a prendere il diploma di scuola media a 18 anni, ma non ha potuto continuare gli studi per motivi economici.

Decide così di partire per la Libia in cerca di lavoro: per tre anni riesce a vivere e sostenere la sua famiglia, ma con l’inizio della guerra deve fuggire in Tunisia.  Da lì però non può raggiungere l’Europa con un volo umanitario come sperato.

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L'introduzione di Luca alle Seconde Liceo
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Madi, una storia di speranza e accoglienza

Il ritorno in Libia lo costringe a rivolgersi a trafficanti che promettono viaggi sicuri, ma così non è… dopo le difficoltà della traversata in mare l’arrivo a Lampedusa è un ricordo positivo per il ragazzo, che viene accolto e aiutato per la seconda volta della sua vita dalla Croce Rossa.

Oggi mostra ai nostri studenti le sue foto, in cui collabora con gli equipaggi della Croce Rossa che compiono salvataggi in mare.

E saluta il Sociale con un ultimo appello: “Mi ritengo un ragazzo fortunato, ne ho viste di brutte, ma ora vi racconto anche il clima di accoglienza che ho trovato in Italia. Mi raccomando, non perdete mai l’umanità!”.

Prof. Luciana Lussiatti
Docente Ora Formativa Licei