Dal Camerun all’Italia inseguendo la libertà

Aprile 25, 2022 Categoria: ,

Venerdì 22 aprile, dopo due anni di pausa forzata, le classi seconde dei Licei hanno incontrato a scuola i rappresentanti del Centro Astalli di Roma nell’ambito del Progetto Finestre, che offre spunti e occasioni alle scuole per avvicinare i ragazzi alla grande questione dei migranti e dei rifugiati.

Il Centro Astalli è la sede Italiana del JRS, il Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati, oggi presente in otto città d’Italia: la prima sede è stata quella di Roma negli anni ’80, proprio in via degli Astalli.

Nei giorni precedenti le nostre classi hanno approfondito la tematica attraverso letture, video e lavori di gruppo, così da prepararsi all’atteso incontro con due testimoni: Luisa, operatrice del Centro, che ha parlato delle realtà in cui è attivo, e Vincent, rifugiato di origine camerunese.

Vincent parla ai liceali

Ai liceali Vincent ha raccontato di aver preso parte, in patria, ad alcune manifestazioni a sostegno di una giovane mamma a cui era stata rapita la figlia neonata con la complicità del personale dell’ospedale. Vincent e altri furono arrestati, incarcerati e torturati.

Ricoverato in ospedale, con l’aiuto della famiglia e pagando grandi somme di denaro, Vincent riuscì a fuggire in Italia 8 anni fa.

Appena arrivato trascorse alcuni giorni nella stazione di Roma e poi finalmente fu ospitato da un prete, che lo aiutò a predisporre le pratiche per ottenere l’asilo.

Dopo alcuni anni è stato raggiunto dalla moglie e dai figli! Oggi ama l’Italia, perché sente di poter vivere quella libertà che purtroppo in Camerun gli era stata negata.

Vincent non può tornare al suo paese d’origine perché finirebbe nuovamente in prigione: nel suo ricordo lo ha descritto come un Paese ricco di risorse e materie prime, ma la corruzione di una parte della classe dirigente impedisce un’equa distribuzione di ricchezza.

Ha parlato anche del valore della famiglia e del rispetto degli anziani, molto sentiti dalla gente nei Paesi africani.

Insomma, una vicenda simile a molte altre, ma raccontata in prima persona, che ha permesso agli alunni di avvertire l’emozione di chi l’ha vissuta e di accogliere la sua testimonianza come una grande opportunità.

Prof.ssa Luciana Lussiatti
Docente dei Licei